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Oratory of S.Giacomo Ludiano -Selvapiana
Switzerland

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L'Oratorio [....] di san Giacomo (popolarmente Sa' Jàcum), è chiesa costruitta su vestigia di un primitivo oratorietto risalente almeno alla prima metà del cinquecento.
 
Ambrogio fu Berto Loda di Selvapiana si impegna a dare al curato di Ludiano ogni anno 35 soldi, come fitto di un legato voluto da un tale Zane de Cima di Ludiano, per celebrazione della S. Messa il dì di san Giacomo Apostolo nel Sacello (Cappella -Oratorio) costruito in suo onore.
Un discendente di tale Ambrogio fu Berto Loda, nel 1605 riconosce ancora di dover pagare soldi 18 e mezzo alla stesso scopo.

Un secondo oratorio, i cui,lavori di costruzione hanno inizio nel 1699, viene inaugurato ne1 1705.
E alquanto più ampio del precedente.

Il coro è semiesagonale (con angoli smussati), secondo un disegno praticato comunemente in quel periodo (dal 1650 al primo settecento) e come è il caso delle chiese di Corzoneso, Prugiasco, Marolta, Torre, Dongio (la chiesa seppellita dalla frana del 1758), Olivone, Ludiano (la precedente chiesa).

Varie le descrizioni lasciate dai prelati che accompagnano gli arcivescovi nelle visite pastorali.

L'oratorio testé descritto prelude al terzo, l'attuale, risultato dal restauro del precedente.

I lavori iniziano nel 1765.

L'oratorio è reso più ampio e rettangolare. Il campanile è rifatto per dare spazio ad una campana più grande.

E descritto nei verbali del convisitatore di turno e vicario generale delle Tre Valli monsignor Giani, in occasione della visita dell'arcivescovo Filippo Visconti (1785).

La statua di san Giacomo, in marmo, fu comperata a Milano nel 1766 e fu portata a Selvapiana solo nel 1785, dopo aver stazionato nella parrocchiale di Ludiano.

Altri restauri si susseguono, supportati dalle munificenze della gente del posto e degli emigranti.

Nel 1872 vi opera l'impresa Giobbi.

Per 151 franchi, nel 1913, l'oratorio è munito di banchi in legno (opera del falegname Dionigi Ferrari fu Pasquale).

È Fortunato Ferrari fu Agostino (di Cà d'Sibéria) a provvedere all'imbiancatura.
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Un altro affresco, raffigurante la Madonna e san Rocco, fu strappato una ventina di anni fa, per salvaguardarlo dall'incuria, da un rustico situato nella parte nord della frazione. Lo strappo fu eseguito dallo specialista Sandro Martinoni di Minusio, per interessamento di don Robertini, e deposto nell'oratorio di San Giacomo, dove è tuttora visibile. L'affresco, del 1500, è da attribuire alla scuola seregnese o a quella di Antonio da Tradate.
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(fonte: Giuseppe Gallizia e Piero Ferrari (2000):  Appunti su Ludiano - Momenti e aspetti di un villaggio bleniese, pp. 104-105  - Istituto Editoriale Ticinese Bellinzona, 153 pagine)

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Copyright: Aurelio Ferrari
Type: Spherical
Resolution: 11900x5950
Taken: 18/07/2012
Uploaded: 18/07/2012
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